Ideato e promosso dalla collega Silvia Lepore in collaborazione con Noè Loiacono e Leonardo Resele e patrocinato dalla SPI ha vinto il Primo Premio IPA in the Community and the World Awards dell’area Psicoanalisi e Legge. L’IPA è l’Associazione Psicoanalitica Internazionale e raccoglie tutti gli psicoanalisti membri, nel mondo.
L’autrice descrive così il progetto: il progetto, rivolto ad avvocati che si occupano di minori e famiglia e che esercitano la professione nell’ambito del diritto sia civile che penale, ha previsto l’avviamento di gruppi di formazione e confronto, sul modello dei Gruppi Balint [1].
Le situazioni che questi avvocati incontrano nella loro pratica professionale sono relative sia a casi di adolescenti antisociali sia a casi di grave conflittualità familiare, violenza fisica e psicologica in famiglia e nella coppia, maltrattamenti, abusi, violenza di genere, violenza assistita, grave disagio famigliare conseguente ad agiti adolescenziali. Spesso gli avvocati si trovano a rivestire il ruolo di Curatore Speciale del Minore, una figura professionale nominata dal giudice e incaricata di rappresentare e assistere il minore nei procedimenti giudiziari ove, anche solo astrattamente, sussiste un conflitto di interessi con i propri genitori o con chi ne fa le veci. Tale incarico richiede una partecipazione personale alla vicenda umana del minore e che inevitabilmente coinvolge vissuti e dinamiche inconsce.
Il progetto, promosso nel novembre 2018 presso il Centro Milanese di Psicoanalisi – C.M.P. – e avviato con un gruppo di avvocati appartenenti alla Camera Minorile di Milano si è poi sviluppato a livello nazionale attraverso una convenzione promossa dalla dottoressa Lepore tra la Società Psicoanalitica Italiana – S.P.I. – e l’Unione Nazionale degli Avvocati Minorili[2] – U.N.C.M. – che ha previsto la formazione di gruppi a cui partecipano avvocati provenienti da diverse regioni italiane, organizzati su una piattaforma per videoconferenze.
L’iniziativa si propone di portare la psicoanalisi in un territorio complesso per promuovere il trasferimento dell’esperienza emotiva fatta nel gruppo al contesto professionale degli avvocati e favorire una sorta di contagio virtuoso. La maggior sensibilità acquisita dai professionisti può così essere estesa sia direttamente agli assistiti coinvolti nel procedimento legale, minori, coniugi o famiglie, sia nei confronti dei diversi operatori che a vario titolo si occupano della stessa situazione.
I partecipanti a ciascun gruppo sono 10/12 oltre ai due analisti con esperienze lavorative in ambito psico-giuridico che lo conducono. Gli incontri si svolgono mensilmente e sono caratterizzati dalla discussione di un caso che viene esposto da un partecipante, scelto perché complesso, problematico o comunque difficile da gestire per chi se ne occupa.
Il metodo ha lo scopo di esplorare la percezione dei fattori emotivi e di personalità e le dinamiche inconsce, che entrano in gioco nella relazione tra il professionista e il cliente/paziente. La funzione del gruppo e dei conduttori è quella di far emergere alla consapevolezza e comprendere tali dinamiche in modo da poter riconoscere l’aspetto più primitivo ed evacuativo dei fenomeni identificatori patologici e distinguerli, così, dalla loro dimensione interpersonale e comunicativa.
Gli aspetti del lavoro del gruppo da cui i partecipanti si sono sentiti più aiutati sono:
- Acquisire una maggiore sensibilità rispetto bisogni del cliente, comprendere meglio la verità emotiva del/dei clienti, andando oltre alle apparenze e ai pregiudizi.
- Mantenere la giusta distanza dalle pressioni emotive che provengono dal cliente e dal contesto, per comprenderle e darvi un significato.
- Sviluppare uno stato mentale di curiosità non giudicante che aiuti a pensare strategie e modalità di risposta nuove e diverse rispetto alla inevitabile tendenza a ripetere rigidi schemi e automatismi.
- Alleviare, attraverso il lavoro di gruppo, senso di solitudine e frustrazione del professionista nell’affrontare e trovare soluzioni nel migliore interesse degli assistiti.
- Migliorare la gestione delle relazioni con i colleghi e con gli altri professionisti che a vario titolo si occupano dello stesso caso e migliorare la qualità della comunicazione.
[1] Balint, M. (1957) The doctor, his patient and the illness. Churchill Livingstone, London.
[2] U.N.C.M. – Associazione senza fini di lucro rappresentativa degli avvocati minorili italiani che associa 34 Camere Minorili dislocate sul territorio nazionale.